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Arte 

Più di 800 opere realizzate dal 2003.

113 opere aggiudicate in case d'asta .

 

More than 800 artworks produced since 2003.

113 artworks auctioned in auction houses.

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Mostre personali

 

-  Personale presso Museo MIIT Torino  - New Year New Art prize )  (Gennaio - Febbraio 2024)

 

- Personale presso Artexpo Spring Rome - Rassegna Artistica Internazionale (Roma)  (Maggio 2023)

 

- Personale presso Spazio Intelvi 11 (Dizzasco CO) (Luglio - agosto 2022)

 

- Personale presso Galleria Accorsi Arte (Torino)  (Marzo 2022)

 

- Personale presso Galleria du lac di Argegno (CO)  (Luglio 2021)

 

- Personale presso Biblioteca di Bresso (Milano) (Febbraio 2020)

 

- Personale presso Country House Gallery (Rosolina RO) (Agosto 2019)

 

- Personale presso Spazio Intelvi 11 di Dizzasco (Como) (Maggio 2019

 

--Personale presso Centro Culturale Click Art di Cormano (Settembre 2018)

 

- Personale presso la location The Bank di Monza (Febbraio 2017)

 

- Personale presso Biblioteca Il Pertini di Cinisello Balsamo (MI) (Novembre 2016)
 

- Personale presso Galleria ArteCapital di Brescia (Maggio 2015)

 

- Personale presso Weart Gallery (Uboldo VA) (Settembre 2014)

 

- Personale presso Country House Gallery (Rosolina RO) (Agosto 2014)

 

- Personale presso Spazio Intelvi 11 di Dizzasco (Como) (Maggio 2014)

 

- Personale presso sala comunale del Comune di Argegno (15-16 Giugno 2013)

 

- Personale presso Spazio Intelvi 11 di Dizzasco (Como) (Marzo 2013)

 

- Personale presso Country House Gallery (Rosolina RO) (Agosto 2013)

 

- Personale presso Spazio cultura - ex-Ghiacciaia del Comune di Bresso (1 - 9 Dicembre 2012)

 

- Personale presso Galleria Emmediarte di S. Stefano Belbo (16 Giugno - 14 Luglio 2012)

 

- Personale presso Galleria Emmediarte di Milano (19 - 26 Novembre 2011)

 

- Personale presso Feel Good di Milano (21 Ottobre - 19 Novembre 2011)

 

- Personale presso Centro civico "Sandro Pertini" di Bresso (4 Giugno 2011)

 

- Personale presso Galleria Centro Arte Moderna (Pisa) (21 Maggio -1 Giugno 2011)

 

- Personale presso Galleria Comunale "L'Acchiatura" di Grottaglie (TA) (14 - 25 Maggio 2011)

 

- Personale presso Pinacoteca Comunale "S.Cavallo" di S. Michele Salentino (BR) (7 - 21 Aprile 2011)

 

- Personale presso Museo U. Mastroianni di Marino (Roma) (1 - 31 Dicembre 2010)

 

- Personale presso Art Cafè Rieti (25 Settembre - 22 Ottobre 2010)

 

- Personale presso Galleria Arte Capital di Brescia (Aprile 2010)

 

- Personale presso Golf Club di Annone Brianza (Marzo 2010)

 

- Personale presso Enterprise Hotel di Milano (13 - 28 ottobre 2009)

 

- Personale presso Banca Sella di Avellino (21 Settembre - 21 Ottobre 2009)

 

- Personale presso Biblioteca Cassina Anna - Milano (4 - 18 Settembre 2009)

 

Personale presso Banca Sella di Cava de' Tirreni (20 Luglio - 30 Agosto 2009)

 

Personale presso Banca Sella di Napoli (18 Giugno - 18 Luglio 2009)

 

- Personale presso Pascucci Caffè di Nola (15 Aprile - 26 Maggio 2009)

 

- Personale presso Libreria Moderna di Rieti (4 Aprile - 5 Maggio 2009)

 

- Personale presso Atlas Business & Resort Hotel di Varese (1 - 27 Aprile 2009)

 

- Personale presso Palazzo Cusano - Cusano Mil.no (Marzo 2009)

 

- Personale, curata da Adelinda Allegretti, presso "Santa Lucia" di Varese (4 - 28 Febbraio 2009)

 

- Personale presso Atelier Chagall - Alzaia Naviglio Grande, Milano (12 Settembre - 2 Ottobre 2008)

 

- Personale presso Banca Sella - Carugate (Milano) - (12 Maggio - 6 Giugno 2008)

 

- Personale presso Collezionando Gallery - Roma Via dei Monti di Creta - (18 - 19 Aprile 2008)

 

- Personale presso Galleria Tra la terra e il cielo - Nizza Monferrato (AT) (5 - 8 Marzo 2008)

 

- Personale presso Galleria Emmediarte - S. Stefano Belbo (CN) (2 - 28 Febbraio 2008)

 

- Personale presso Atelier Chagall - Alzaia Naviglio Grande, Milano (20 Ottobre - 4 Novembre 2007)

 

- Personale presso Palazzo Cusani - Cusano Milanino (8 Settembre 2007)

 

- Personale organizzata da Collezionando Gallery - Roma (25- 26 Maggio 2007)

 

- Personale presso Spazio 1 (P.za S. Giuseppe - Milano) - Circolo culturale Bertolt Brecht (8 - 19 Novembre 2006)

 

- Personale presso Galleria Art Action - Bresso - Milano (1 - 13 Aprile 2006 ) 

 

- Personale "Il colore della solitudine metropolitana" presso Itinerari d'arte (Milano, Via Anfossi, 8) dal 31 Maggio al 16 Giugno 2005

 

- Personale "Architetture cromatiche" presso Galleria Is-Tinto (Milano, V.le Romagna, 43) dal 16 al 28 Maggio 2005

 

- Personali presso location di Monza (organizzate da LLCOM - Communication Agency) - marzo-aprile 2005

 

- Personale "Interiors transifguration" presso Spazio 1 (P.za S. Giuseppe - Milano) - Circolo culturale Bertolt Brecht (21 Febbraio - 4 Marzo 2005)

 

- Personale presso Museo Sandretto della Plastica - Pont Canavese (TO) - 5 - 13 Giugno 2004

 

- Mostra presso Galleria Gabriella - Busto Arsizio (Varese) - 6 - 28 Marzo 2004

Recensioni e critiche 

 

"E' innegabile che la pittura di Paolo Avanzi abbia un elemento primario che la distingue: una rete di ondulazioni, di frammenti, di orme. Segni ora armonici ora geometrici, ora sovrapposti ora tremuli, segni sempre diversi in un continuo ripetersi, in un inaspettato gioco di colori e di luci. C'è dentro tutto. Dal singhiozzar della vita alle riflessioni sui problemi esistenziali : l'attesa, la contemplazione, la femminilità, il potere, la gelosia. C'è dentro la forma rassicurante del volto conosciuto e la posa incerta dell'incomprensione.

C'è la pittura di una realtà che non ci piace, un mondo dove l'astrazione, l'inquietudine, sembrano dilagare dal singolo alla società. C'è l'artista e il suo pensiero, c'è l'artista e il suo multiforme vivere nell'oggi. C'è Paolo Avanzi: " Laureato in Psicologia. Approda alle arte figurative, dopo esperienze in ambiti diversificati, dallo studio del pianoforte alla scrittura di racconti e romanzi". Paolo Avanzi ha come intento quello di liberare

la realtà dal dramma della vita, una vita incatenata dalla presenza di spazi appesantiti da segni come catene che ci consegnano il nucleo visivo di una immagine impropria, allusiva. Una immagine, un volto, che subisce la prigionia dello spazio e del tempo, un volto che esce ed entra nel cuore di queste opere dalle tante legate cromie. C'è l'aspirazione ad una vita libera, c'è un'Arte libera, c'è l'Arte di Paolo Avanzi."

 

Giorgio Falossi. Covid'Arte 2021

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"Le opere di Paolo Avanzi narrano tematiche quotidiane che tengono conto della cultura sociale, dell’influenza mediatica e del progresso. Il protagonista delle sue opere è sempre la figura, il disegno è dettagliato nella posa scelta e nello sguardo distorto dalla scomposizione. L’immagine ritratta compie azioni quotidiane ed è inserita in un ambiente familiare, lavorativo o paesaggistico. 

Una grafica compositiva complessa e raffinata dove la colorazione ha il compito di coinvolgere lo spettatore che si trova dinanzi ad un’opera dalle caratteristiche quasi pubblicitarie, ed ecco infatti che l’approccio funziona in quanto il fruitore si sente automaticamente catturato da questo disegno che racchiude diverse tessere interpretative.

L’artista è quindi grande progettista di opere ricche di caratteristiche tecniche che nascono da una buona conoscenza della grafica che ha il compito di esaltare i valori necessari all’esistenza. 

Una scomposizione che si avvale di influenza informali-astratte e surreali, che deforma la figura nella sua fisionomia come se l’artista schiacciasse l’immagine provocando una rottura in tantissimi pezzi che rimangono comunque vicini tra loro per far percepire l’immagine rappresentata. Ecco che la figura assume quindi più occhi, più bocche, più mani; ogni tassello creato sembra avere una sua autonomia se pur spenta ed inattiva, accanto agli altri ritagli la figura percepisce più forza e può quindi vivere e svilupparsi. Le opere sono molto scenografiche, sembrano essere la rappresentazione di un’immagine riflessa nell’acqua, in quanto si evidenzia l’oscillazione resa ben nota dai colori che generano movimento, o ancora, con un pizzico di creatività, l’immagine rappresentata può essere vista come una fotografia mossa.

Le opere di Paolo Avanzi sono circondate da un’aura di intimità e di mistero, il protagonista dell’opera è collocato in uno spazio-temporale avvolto da una sorta di tensione emozionale ambigua. Nelle ultime opere l’artista con maestria tecnica concentra la sua attenzione sulla realizzazione di una griglia, come se fosse una rete fatta di piccoli quadrati che si appoggia sopra la figura; ecco così che la figura rimane essere in secondo piano, dietro ad una rete che simbolicamente diventa espressione di una barriera interiore, emozionale. Una rete, se pur apparentemente morbida, che imprigiona le paure dell’essere umano, dove convergono sentimenti di inquietudini, di paura, di tristezza. Nelle opere, dove la figura è scomposta dall’uso calibrato delle tinte cromatiche e dal disegno ben riuscito, troviamo un senso di liberazione interiore, la figura è circondata da uno spazio fantasioso, creativo dove il colore sembra elemento principale per dare sostegno e forza alla figura."

 

Archivio Monografico dell'Arte Italiana - ottobre 2020

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"In Paolo Avanzi le deformazioni indagano nella psiche individuale, diventano espressioni di dubbi e contraddizioni, variamente colorate. Emozioni dai toni freddi o caldi, sfaccettate dagli specchi dell'essere, scomposte e ricomposte, come in una coniugazione verbale che innesta, modi, tempi, persone. Sono declinazioni iconiche, variazioni di tonalità musicali, concerti delibati in suoni puri".

 

Sandra Lucarelli. Galleria Centro Arte Moderna di Pisa (21 Maggio 2011).

 

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"Paolo Avanzi è un pittore che si caratterizza per uno stile improntato ad una scomposizione dell’immagine in una serie di tasselli, così che la figura risulta percepita come attraverso una serie di specchi.

Le opere dell’artista possono quindi essere definite come il risultato di un gioco di composizioni e ricomposizioni dell’immagine. Il termine “s-composizione” riassume appunto questa dialettica fra una tensione distruttiva, tesa alla frammentazione, e una forza unificatrice tesa invece alla ricostituzione della fisionomia unitaria del concetto rappresentato. 

Nel processo elaborativo Avanzi si avvale di tecniche di grafica digitale. Ma, è soprattutto a livello mentale che avviene la definizione del processo che conduce alla scomposizione dell’immagine. Le singole tessere rimandano poi ad una meticolosa calibratura delle sfumature cromatiche della materia (olio o acrilico) sulla tela per rendere in modo intellegibile, agli occhi dell’osservatore, la progressiva deformazione della figura. 

Questo processo di composizione e ricomposizione crea nell’osservatore un primo senso di disorientamento che viene superato “prendendo le distanze” dall’opera. Solo infatti osservando la figura rappresentata dalla giusta distanza, è possibile superare la logica della frammentazione e cogliere il senso di unitarietà che collega le varie tessere ad un corpo unico. 

Ed è anche questo il processo elaborativo che segue l’autore teso, da un lato a riportare sulla tela con estrema minuzia i singoli dettagli (che si sviluppano con geometrica progressione), dall’altro a doversene distaccare, fisicamente e mentalmente, per rintracciare quel fil rouge che rende identificabile il soggetto. "

 

MonnaLisa Salvati. Critico d'arte dell'Associazione Studio7 di Rieti (Settembre 2009).

 

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Un elemento che contraddistingue la produzione degli ultimi anni di Paolo Avanzi è la volontà di perseguire l’aderenza alla contemporaneità secondo prospettive volutamente distorte. Una distorsione che proprio in quanto ricercata, meditata, studiata risulta attendibile. 

Dalle prospettive offerte dall’artista l’immagine personale risulta quindi frammentata come riflessa su uno specchio andato in frantumi… Ma paradossalmente in questa dissoluzione, il soggetto ritratto (uomo o donna di tutti i giorni) sembra riacquistare una sua identità, quella negata dalla edulcorata e massificante società consumistico-tecnologica. E può essere davvero che questa congerie di tessere di un mosaico irrisolto, colta oltre il superficiale edonismo quotidiano, rappresenti la dimensione più autentica dell’uomo d’oggi, incapace com’è di cogliersi come soggetto unitario. 

La coerenza perseguita durante questi anni verso questa direzione non ha impedito all’artista di escogitare nuove soluzioni via via più complesse che, dalla logica della frammentazione speculare in quadri rigidamente geometrici, si sono evolute in senso dinamico verso un disfacimento dell’immagine complessiva. 

Nella produzione più recente i singoli tasselli risultano numericamente minori ma di dimensioni maggiori. E questo consente di cogliere una fisionomia complessiva del soggetto rappresentato, pur con una deformazione molto più spinta dei tasselli che lo compongono. 

Sono sagome o ritratti che tuttavia di umano non sembrano conservare molto più delle suggestioni offerte dai ritratti di Francis Bacon. 

Il tratto pittorico, in queste opere, assume una valenza più energica ed istintiva, rispetto alle precedenti contraddistinte da maggiore autocontrollo e aderenza al “reale”. E’ il segno di una evoluzione nella continuità, dove la continuità è tutta in una ricerca scompositiva che procede fino all’esaurirsi delle proprie potenzialità creative

 

Galleria Tra la terra e il cielo. Nizza Monferrato (5 - 8 Marzo 2008)

 

 

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Paolo Avanzi infatti scompone la figura umana come se fosse vista attraverso un vetro smerigliato: in questo modo la “figura madre” finisce per essere ricomposta attraverso una proliferazione di piccoli doppi deformati e distorti, che visti da vicino ci appaiono come piccoli quadri espressionisti, e visti da lontano rivelano l’impronta sostanzialmente icastica (realistica).

 

Virgilio Patarini "Atelier Chagall", (Novembre 2007)

 

 

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Paolo Avanzi è un artista approdato nei primissimi anni del Duemila all’arte figurativa con un bagaglio di esperienze maturate in ambiti diversi: laurea in psicologia a Padova, studi di pianoforte al Conservatorio, master e lavoro nell’organizzazione aziendale mentre fiorisce il suo progetto di scrittura creativa. Un fertile terreno questo, dove le parole ed i pensieri si rincorrono scavando nel profondo, per giungere, dal piccolo frammento di cose o atti quotidiani, al baratro kafkiano dell’esistenza o ad una visionarietà che ricorda i racconti di Buzzati.

Questo modo di scrutare la realtà permea similmente la pittura, disciplina nella quale Avanzi procede con grande sicurezza e padronanza di tecnica e di colore.

Inizialmente la sua originale soluzione a reticolo con la sfaccettatura delle immagini valorizza il dipinto e lo arricchisce di contenuti per il tramite del colore. Negli esiti più recenti la nuova cifra espressiva elaborata dall’artista crea un sistema di interrelazioni di figure a partire dalla figura iniziale, ovvero la persona, colta nella vita di tutti i giorni. Ogni dipinto si arricchisce allora di movimento, di volumetrie, di nuove assonanze o di distorsioni di suoni e colori …. Consapevole infatti che la realtà nel suo divenire è estremamente varia e mutevole, difficilmente riconducibile ad un’unica immagine, l’artista svolge in ogni tessera-reticolo una possibile interpretazione o visione di essa: nessun elemento vitale viene perso ed il tutto può essere ricomposto nella lettura dell’opera.

Al contempo vi è un sottile passaggio verso un’astrazione di forme in particolar modo avvertibile negli sfondi, intensi ed accesi nei colori, parodia della nostra contemporaneità. Così nelle opere “Donna delle finestre”, “Donna in rosso”, “Elogio della stravaganza”, “Ragazza sotto il sole”, per citarne solo alcune, realizzate dall’artista nel 2007, in acrilico su tela.

Un linguaggio pittorico originale, quello di Avanzi: dalla sua network painting o pittura reticolare - come egli ama definirla – traspare una capacità di intuizione e di introspezione in grado di trasformare la tela in autentica opera d’arte. 

 

Vittoria Colpi, perito e critico d’arte. Milano, maggio 2007

 

 

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"Se in principio era il Verbo, poi è arrivata l’immagine. E con l’immagine Avanzi e Momentè lavorano, ottenendo risultati diametralmente opposti. Moltiplicando l’immagine per sé stessa, Paolo Avanzi arriva a nasconderla, a celarla; celandola, nascondendola... Avanzi anziché narrare evoca, sfocando i contorni delle figure come fossero viste attraverso vetri coperti di pioggia. L’immagine così perde definizione, si lascia sottrarre, insieme alla fisicità, anche i riferimenti alla realtà oggettuale. Da quotidiana diventa astratta e al di fuori del tempo. L’immagine di Momentè, al contrario, dal tempo in cui l’ha confinata la storia rientra nella quotidianità. In entrambi i casi l’iconofagia contemporanea si incanala in un nuovo e altro senso, e la raffigurazione – metabolizzata, interiorizzata – si eleva oltre i propri limiti, oltre il proprio perimetro, non solo visivo ma anche semantico. "

 

Recensione di Cinzia Bollino Bossi su Mostra di P. Avanzi e S. Momenté (presso Spazio 1 - Circolo B. Brecht dal 7 al 18 Novembre 2006)

 

 

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...Tra noi e le figure o tra loro e noi, vi è una voluta separazione data dall'artista da una sapiente

e quanto mai scandagliata tessitura di piccoli quadretti di vetro:che grazie anche ai movimenti

degli stessi personaggi come nel dipinto "coppia al bar",costituisce una sorta di filtro,un vedi 

non vedi verso altre realtà, magari più prossime a noi, che però non vogliamo affrontare.

Così che anche l'altro dipinto "l'uomo con l'ombrello" in una posa magrittiana, qui ancora una

volta dà, trasmette come un margine di incomprensione,o forse qui sta il suo messaggio, andare

oltre a queste sottili barriere, magari conoscersi con i difetti, piuttosto che meravigliose parvenze.

 

Valeria S.Lombardi (Ottobre 2006)

Dott.ssa in Storia dell'arte contemporanea. Laureata c/o Università Statale Milano

 

 

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- "... l'arte pop un po' fluida di Paolo Avanzi crea quadri la cui visione d'insieme si può catturare solo allontanandosi dalla tela."

Cristina Cimato. Milano Finanza , 19 Maggio 2006. 

 

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Paolo Avanzi, artista milanese, presenta, in questa sua terza mostra personale dell'anno, una serie di acrilici su tela relative alla sua ultima produzione.

Il tema è quello della solitudine vissuta tra le mura di vaste quanto glaciali strutture metropolitane. Una solitudine che si condensa in un'attesa contemplativa e, protraendosi nel vuoto circostante, si carica di percezioni dal sapore allucinato.

Se le forme degli edifici (moderni palazzi, centri di calcolo o biblioteche) in cui lo sguardo indugia appaiono come immutabili, refrattarie ad ogni cambiamento, il colore cede alla lusinga del miraggio fino a deformarsi in cangianti ed irreali variazioni. 

La trasfigurazione cromatica che l'artista mette in atto è emblematica dell'irrequieta vision dell'uomo contemporaneo che, non potendo incidere sull'essenza delle cose, si rifugia in una manipolazione ossessiva, esasperata dell'apparenza. Un'operazione dagli esiti per nulla rassicuranti che finisce per conferire alla realtà la rutilante inconsistenza di un videogame.

 

Galleria Is-tinto, Milano, 2005

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"Avanzi nasce a Rovigo, ha una formazione molto vasta che va dagli studi classici, alla musica, alla laurea in psicologia. Partecipa come pittore a numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero, ma la sua produzione non si limita alle arti visive, essendo acnhe un apprezzato scrittore di romanzi e racconti. In galleria si possono ammirare alcune delle sue opere più recenti e significative, realizzate con tecniche miste. L'esuberanza materica è qui segno di entusiasmo e di consapevolezza. Di particolare interesse la serie delle "frantumazioni", realizzate con i materiali più moderni, che legano l'artista indissolubilmente al suo tempo. Ecco allora un'esplosione di plexiglass, di digital painting, di colori che variano enormemente da un'opera all'altra all'interno delle quali viene trascinato lo spettatore. Il movimento parte dal centro per espandersi verso l'esterno e la razionalità della materia dell'opera si scontra con le razionalità del pensiero dell'artista."

 

Elisa Bozzi. CORRIERE PADANO 23 Aprile 2004

 

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"... poliedrica personalità artistica capace di passare con disinvoltura dalla scrittura alla psicologia, alla pittura-scultorea, ha trovato nella sperimentazione materica - nell'arte che si tocca - la più alta e completa espressione della sua "necessità" di comunicazione.

Dialogando alla maniera Burri e Fontana, con un risultato grafico che sa della gestualità di Pollock, Paolo Avanzi lavora principalmente con la plastica, in particolar modo il cellophane. E' la duttilità, la malleabilità la componente che affascina l'artista.

Il cellophane diventa per Avanzi simbolo della condizione esistenziale nel mondo contemporaneo. La plastica viene quindi sottoposta a processi di combustione, e succesivamente trattata con vernici, smalti, acrilici, sabbie. Ne derivano opere che sono lo specchio opaco di un universo conosciuto, ma al contempo estraneo, forse quello interiore dell'artista, forse quello esteriore, forse entrambi." 

Roberta Suzzani. LA CRONACA DI PIACENZA, 21 Aprile 2004

 

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"Le "opere materiche" di Avanzi affermano una priorità di esistere nel tempo concesso. Esse avanzano sicure, pregne di significati; metafore dell'Io che esplorano la propria essenza o individualità "

 

Babele Arte Gallery. Piacenza (Aprile 2004)

 

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"I lavori di Paolo Avanzi ci colpiscono per l'immediatezza della materia; l'esuberanza del colore, insieme all'utilizzo di materiali diversi, conferiscono ai suoi dipinti una forte attinenza con gli elementi naturali. "Oceano tri-settoriale", una delle opere esposte è un omaggio alla natura di un aspro paesaggio marino; i colori intensi del cielo, del mare, della schiuma delle onde e la sabbia cocente della spiaggia." 

 

Simonetta Panciera. Fondazione D'Ars Milano (Il Giorno - 29 Febbraio 2004)

 

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"La musica, quella più tradizionale, e l’arte, quella più nuova, di avanguardia, e forse, meno classificabile.

Questo è il connubio che si cela dietro l’opera “Sinfonia” di Paolo Avanzi. E’ un lavoro polimaterico, tridimensionale, uno spaccato di canne d’organo poste su due piani paralleli e speculari, quasi a simulare un incontro tra le note che da esse si propagano. Questa è l’essenza della sinfonia: un incontro o accordo – secondo l’etimologia greca – di suoni che convergono da punti diversi creando un insieme armonico. L’effetto dei suoni in movimento è reso bene dalle colate di colore: un colore che è sempre quello primario in un parallelismo con le sette note. Come pur partendo da sole sette note – sempre le stesse sette – si ricava una musica diversa e sempre diversa ogni volta che la si riproduce – perché diverse sono le sensazioni che si generano – così dai tre colori primari si ricavano tutti gli altri, e tutte le loro sfumature e le gradazioni e le emozioni cromatiche – perché anche il colore coinvolge tutto l’animo umano proprio come fa la musica quando la si ascolta. 

In tutto questo lavoro spicca la matericità. L’arte di Paolo Avanzi è frutto di un progetto, di un’idea che viene sviscerata, analizzata e quindi sintetizzata nella sua opera. Paolo Avanzi cerca lo spessore perché vuole lasciare un messaggio che sia visivamente consistente, che colpisca chi si trova di fronte alle sue opere. La “sinfonia” non solo si ascolta, ma si può vedere, toccare, ha un suo spessore e una sua consistenza. “Sinfonia” è nello spazio e nelle cose intorno a noi e basta saperla cogliere con uno sguardo pronto ad andare oltre l’apparenza. Allora “Sinfonia” è anche, perché no, nella plastica riciclata usata per la realizzazione come a darle una dignità e un rango superiore."

 

Isabella Colombo. Galleria Gabriella - Busto Arsizio. Recensione sull’opera "Sinfonia " (2004)

 

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"Materia, tanta materia nelle tele di Paolo Avanzi. Poliedrico è scrittore, psicologo, conoscitore del mondo web, pittore.. e manipolatore d'arte. Da una aspirazione informale, l'artista rimpasta una quantità e diversità di elementi riuscendo a vivacizzare la povertà dei materiali scelti. Smalti, vernici, colori ad olio, carta , cartone, plastica tutto è soggetto fuso accartocciato, girato modellato con forza e vigore manuale, si deve guardare soggettivamente per ritrovare il filo rosso che lega l'opera ai proprio titolo: vulcano rosa, pacht work, resurrezione, prospettiva di mare , libro antico, symphony e rainbow, questi titoli di alcune delle tante produzioni. Sono dei mondi nascosti permessi solo attraverso il disorientamento delle tradizionali conoscenze di rappresentazione della realtà. Nonostante la fluidità deformante della materia, questo segno pittorico si distingue perchè strumento espressivo di un uomo che vede il mondo con amore e che coniuga tutta la sua conoscenza della vita in accumuli di strati materici."

 

Rachele Bellocchio . Galleria Ashanti - Roma (2003)

 

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"La materia utilizzata pone Paolo Avanzi nel versante della ricerca con presa visiva sul visitatore, attuale."

 

Giuseppe Selvaggi. Il Giornale d'Italia, 18.11.2003

 

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"La stimolante sperimentazione materica di eterogenei approcci linguistici, traduce in coacervo di tensioni espressive l'amalgama di una variegata congerie di combustioni di elastiche plastiche, di incisioni di ceramiche dolci, di addensamenti di oli pastosi e duttili coniugati nel verso di un'operosa contaminazione di stili."

Mostra collettiva in Galleria Studio Logos - Roma (15 Luglio - 16 Settembre 2003)

 

Maria Claudia Simotti 

 

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"Paolo Avanzi percorre le strade dell’arte materica. I precedenti non mancano: dal collage cubista al polimaterismo futurista, fino al materismo di Fautrier, Dubuffet e Burri. Le sue opere sono superfici di cellophane, smalto, ferro, che determinano spazi densi, acquosi, con reazioni differenti alla luce. Sono materiali tesi, poveri, comuni nel nostro immaginario, logorati dall’uso, gettati via perché vecchi, ma, come avrebbe detto Apollinaire, "intrisi di umanità", che non comunicano una sensazione di durata, ma l’azione del tempo e dell’uomo sulle cose, simboli di un’età dominata dal consumismo. Le sue opere, immagini di violenti fenomeni terrestri e galattici (Incognita spaziale, Archetipo), deflagrazioni universali, scontri di microcosmi, sono rappresentazioni di sentimenti interiori, tensioni nervose ed emozionali. In alcune opere (es. Red rose) crea lo spazio attraverso collage di colori, il cui peso specifico visivo varia considerevolmente, determinando emozioni di spazio vitale, tensione tra i movimenti, è la sua scrittura pittorica che scandisce ritmi irregolari: esiste una vita interna delle cose, un’essenza strutturale, un’aggregazione e connessione di tessuti interiori. Il risultato è spesso un labirinto, un progetto su cui costruire le proprie ipotesi di immagini. Paolo Avanzi subisce il fascino dell’Espressionismo astratto americano, ma colpisce con la perentorietà del suo segno, indefinito e disponibile ad ogni evenienza figurativa, fende la tela, non esprime una realtà oggettiva o soggettiva, si serve della pittura per darci concetti e giudizi. E’ la reazione di chi non vuole essere integrato nel sistema e non crea occasioni per momenti di consumismo: la materia, in un percorso di ordine razionale, visualizza nelle coscienze il dramma dell’umanità."

 

Alessandra Possamai Vita. Critico e storico dell'arte - Padova (2003)

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"Difficilmente si rimane senza parole di fronte alle opere di Paolo Avanzi: nel senso che, la forza comunicativa dei suoi lavori è così alta da rendere inevitabile la trasmissione di una sensazione e, quindi, la voglia di esprimere il proprio parere. È una grande dote quella di riuscire a creare stimoli: non è da tutti e, soprattutto, è il segnale di aver recepito un messaggio e di essere riusciti a comprenderlo.

La sensazione è che Paolo Avanzi parta da un particolare, da un piccolo indizio rintracciabile in ogni punto del mondo che ci circonda per analizzarlo, scavarlo e, nello stesso tempo, espanderlo fino a quanto è possibile. Il segnale catturato viene fatto esplodere: nelle opere, la deflagrazione sembra espandersi da un punto centrale e lasciare aperta una ferita non rimarginata.

Nei lavori di Paolo Avanzi si coglie la voglia, forse derivata dal suo percorso formativo, di analisi, di andare in profondità, di cogliere segnali che lo possano portare oltre, come lui stesso ha avuto modo di sottolineare. 

La grande esuberanza materica delle sue opere è il segnale dell’entusiasmo e della consapevolezza insite nell’artista: è ciò che da sostanza alle visioni di Paolo Avanzi e lega indissolubilmente i suoi pensieri alla natura. L’irrazionale individuale dei segnali e degli indizi si scontra, quindi, con il razionale condiviso della materia. E in questo incontro c’è anche un grande senso del movimento: chi guarda è, infatti, assorbito e risucchiato nei vortici e nei turbini che si creano all’interno dello spazio unicare, ossia cogliere e trasmettere. Scavare, ossia analizzare e andare in profondità. Gestualità, ossia movimento e atto naturale del corpo.In sintesi, comunicazione, profondità e movimento: parole chiave per un giusto approccio all’importante lavoro di Paolo Avanzi."

 

Davide Chiastra. Artegiovane - Reggio Emilia (2003)

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"Penso alle raffigurazioni di Paolo Avanzi e non desidero collocarle in un ambito di "ismi". Esse sono, partecipano del mondo - una mini - rivoluzione (non riduttiva) dentro e fuori microcosmi permeati di concretezza, che non sono altro che un "bagno" nella realtà ri-visitata in una dimensione di spiritualità. 

Paolo Avanzi ama taluni Maestri che lo hanno ispirato a trarre le sue conclusioni nel complesso e variegato mondo dell'Arte. Egli si avvale - per imprimere - di masse corporee ben definite: smalti, sabbia, ferro, cellophane… elementi vitali al suo procedere in Arte. Nella priorità di evidenziare i "suoi" materiali (attuali, ma poi?) mi inoltro in una sorta di labirinto non casuale di fenomeni mentali, di evocazioni, memorie individuali e collettive. Eventi irrimediabilmente sospinti dal vento irrazionale della fantasia, pure - da una sorta di logica ferrea in cui voler dimostrare tutto e nel contempo lasciar adito a sperimentazioni mentali per chi si propone ad osservare ciò che l'Autore esprime in questo momento epocale - dell'oggi e di un ieri appena trascorso. Passaggi mentali - dove confluiscono visioni appena catturate, in continua evoluzione, già strutturate idealmente e via via, nell'impatto materico - metafore e allusioni, verità dell'essere edificano pareti idilliache per resistere agli assalti della vita - vita che dà e toglie, vita che dona certezze-illusorie, sì, ma necessarie in quanto danno la misura dell'esistere. 

Per Paolo Avanzi, artista consapevole, queste certezze-incertezze diventano motivo di infinite possibilità di scavo interiore, atte a ri-definire una sorta di linguaggio (non solo concettuale) che trascende il finito per collocarsi nella sfera dell'infinito possibile - che è meta (sia pure irraggiungibile) dell'artista. Dunque labirinti, prospettiche visioni di una realtà da "plasmare", ridurre, frammentare. Natura ri-visitata, esplorata fino a raggiungere la profondità evocata. 

Nel tessuto molle, aderente, spaccature non forzate inducono a pensare a un tentativo di "affondare" lo sguardo dentro lo stesso limite. Non importa cosa incontrare, importa la "lacerazione" cercata affinché la duttile materia scompaia per riapparire - più tardi - in metamorfosi, in dimensioni parallele al nostro tempo. Enigma, dunque, in queste raffigurazioni volutamente "astratte", in cui il "pieno" di una realtà o della natura tutta deborda all'esterno a recarvi la sua particolare impronta.

Paolo Avanzi ama, cerca lo spirituale in queste sue visioni rese più forti in virtù delle materiche forze che usa - idilliaco incontro atte a "strappare" un grido di rivolta contro un mondo assoggettato, talora indifferente agli accadimenti grandi o piccoli che di continuo avvengono in noi e al di fuori di noi. Questo suo incessante cercare fa di Paolo Avanzi un "costruttore" di immagini che pulsano fino a concatenarsi in puzzle di abbandoni. Si entra così in un gioco dove tutto accade o può accadere: invenzioni si succedono a ritmo serrato, movimenti e pulsioni rimbalzano sulla tela della vita a ricreare situazioni ideali, talora conflittuali, ma sempre protese nello sforzo di carpire il tempo presente, che è quello che più conta, il più aderente alla dimensione dell'artista che vuole, esige essere presente a se stesso nell'attimo che non è più.

"Le opere materiche" di Avanzi affermano una priorità di esistere nel tempo concesso. Esse avanzano sicure, pregne di significati: metafore dell'Io che esplorano la propria essenza o individualità. Sta a noi decifrare il codice che apre a nuove conoscenze dello spirito. Del resto esse sono qui presenti, vivide, immaginarie e fantastiche, tuttavia ben "calate" nella realtà storia-società. Un "diagramma" inconsueto, affrancato da schiavitù mentali in cui messaggi più o meno forti, si aprono (se lo vogliamo) a noi proponendoci nuove attese o ispirazioni. Microcosmi, quello di Paolo Avanzi che proietta intorno novità di intenti, desiderio di superare se stesso nell'infinito cercare della mente e dello spirito, fusi insieme in un unico sembiante."

 

Carla Rugger. Globe-Arts International. Association Internationale des Critiques Littéraires. (2003)

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